Arte egizia nell'Epoca Tarda

Agli energici re della XVIII e XIX dinastia e ai primi faraoni della XX succedettero sovrani più deboli, ai quali sfuggì il controllo del paese. Ramesse III (che regnò dal 1197 al 1165 a.C.), l'ultimo potente faraone della XX dinastia, costruì sulla sponda occidentale del Nilo l'immenso tempio funerario di Medinet Habu, uno dei meglio conservati del periodo; vi era annesso un palazzo, che fu utilizzato dal faraone in vari momenti del suo regno. Sulle mura del tempio sono scolpite scene di battaglia ispirate alle campagne di guerra di Ramesse III, condotte contro invasori stranieri.

Arte egizia dell'Epoca Tarda

Durante le dinastie che vanno dalla XXI alla XXIV l’Egitto visse un periodo di decadenza e frammentazione politica, durato oltre 350 anni; i centri più importanti furono in quest’epoca Sais, Tanis e Bubasti, nell'area del delta del Nilo. I sovrani della XXV dinastia erano originari di Kush, in Sudan; abbracciarono tuttavia la religione e i costumi egizi e adottarono i nomi di famosi faraoni del passato, ritenendo che fosse loro compito riportare il paese agli antichi splendori. I re cusciti restaurarono i templi caduti in rovina e ne costruirono di nuovi: la loro arte si rifaceva sia nello stile sia nei motivi figurativi e decorativi ai grandi monumenti egizi del passato, anche nelle tipologie funerarie, tra le quali conobbe nuova fortuna la piramide.

Nel VII secolo a.C. gli assiri invasero l'Egitto e posero termine alla dinastia cuscita. Psammetico I, fondatore della XXVI dinastia, era vassallo del re assiro; trasferì la capitale a Sais e riunificò il regno. Il faraone promosse le arti, dando impulso soprattutto alla scultura, nella quale si affermò la tecnica di fusione del bronzo. Molto importanti in questo periodo furono i contatti con la civiltà greca, mentre gli scambi con i regni di Israele e Giuda sono provati dalla presenza di una colonia ebraica nella città di Assuan. Oltre alla ripresa e alla rielaborazione di forme e motivi dell’arte antica egizia, si sviluppò la ritrattistica dal vero, già diffusa in misura minore durante la XXV dinastia, alla quale si devono splendide opere. La XXVI dinastia ebbe termine nel 525 a.C., quando Psammetico III venne sconfitto dal re persiano Cambise II; dal quel momento in poi, salvo brevi periodi, l'Egitto non fu mai più completamente libero dal controllo straniero. La conquista del paese da parte di Alessandro Magno nel 332 a.C. e l’annessione nell’impero romano nel 30 a.C. fecero entrare la civiltà egizia nella costellazione culturale del mondo classico; tuttavia, le antiche tradizioni stilistiche rimasero vive ancora a lungo in terra d’Egitto, come mostra ad esempio l’iconografia locale di Alessandro e dei suoi successori. Sia durante la dinastia dei Tolomei, sia nel periodo romano furono costruiti in Egitto templi che non si allontanavano nella struttura e nelle forme dalle tipologie architettoniche consolidate nel corso dei millenni precedenti.