approfondimenti Antico Egitto Abbiamo raccolto in questa sezione argomenti di varia natura che non trovano classificazione nelle sezioni principali del sito (arte, cultura, religione, usanze, tradizioni, rituali e molto altro ancora). Chi fosse interessato a collaborare al sito con propri contributi non estiti a contattarmi. I contributi prodotti saranno ovviamente attribuiti all'autore con firma ed eventualmente link e indirizzo email.

Evergetismo privato

L'Evergetismo privato - Tra gli argomenti meno trattati è sicuramente da annoverare quello concernente il rapporto tra i privati e l’organizzazione economica dello Stato, l’interazione tra questi e la gestione e il finanziamento delle strutture religiose e amministrative.

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Università Al-Azhar, Il Cairo

Università Coranica Al-Azhar, Il Cairo: è il più antico istituto accademico religioso del mondo islamico. Fondata al Cairo nel 970 circa, l'università si è sviluppata presso la moschea di Al-Azhar, costruita nello stesso periodo da Jawhar, condottiero siciliano dell'armata dei fatimidi. Dopo un periodo di alterne fortune, in cui assunse comunque rilievo lo sviluppo di molti settori accademici, in particolare di teologia, diritto e scienze naturali, nel 1872 l'università ottenne il privilegio di conferire titoli.

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Il vino degli egizi

Tutankhamun era solito bere vino perché questa era la bevanda principale della classe nobile nell'antico Egitto. Come avviene anche oggi, il vino era considerato superiore alla birra e costava infatti cinque di volte di più. Aveva una sua divinità, la dea Hathor, come dimostrano le liste delle offerte nei templi e nelle tombe.

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Calendario egizio

Gli antichi babilonesi usavano un calendario lunisolare di 12 mesi lunari di 29 o 30 giorni ciascuno e, per recuperare l'accordo con il ciclo delle stagioni nonché con la durata dell'anno solare, aggiungevano 5 mesi ogni 19 anni. Gli antichi egizi, i primi a sostituire il calendario lunare con quello solare, fissarono la durata dell'anno in 365 giorni, ripartiti in 12 mesi di 30 giorni ciascuno con l'aggiunta di 5 giorni supplementari.

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Sacrifici umani nell'antico Egitto

Sacrifici umani agli albori della storia Egizia: Nel 1935, nell'area di Saqqara, Emery scopre la tomba della madre del re Den, 5° della 1ª dinastia, la regina Marneit. La Tomba principale è circondata da altre tombe più piccole, appartenenti verosimilmente a Funzionari della corte, in mattoni crudi, ma è nella tomba principale che, per al prima volta, vengono attestati sacrifici umani.

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Abido: sacrifici umani

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Abido: vivere e morire all’alba dell’antica civiltà egizia - Di John Galvin - Fotografie di Kenneth Garrett - National Geographic Italia - Aprile 2005
AHA IL GUERRIERO non fu ucciso nel corso delle guerre per l'unificazione dei due regni del Nilo. Né cadde durante la costruzione della capitale, Menfi. No, secondo la leggenda il primo sovrano dell'Egitto unificato morì per un incidente di caccia dopo un regno durato 62 anni, ingloriosamente calpestato a morte da un ippopotamo.

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Glossario dei termini di egittologia

Abaton

Il termine deriva dal greco ábaton "[luogo] inaccessibile", che corrisponde all'egiziano iAt wabt "Il luogo puro". Il nome fu attribuito in età greco-romana a 16 luoghi di culto, dove si credeva fossero state sepolte le varie parti del corpo di Osiride. Quelli importanti si trovavano a Busiri, Menfi e Abido, mentre quello meglio documentato è l'ábaton dell'isola di Biga, presso File, divenuto il principale santuario di Osiride nell'Età Tarda della storia egizia.

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Musica e danza al tempo dei faraoni

musica e danza Molti scrittori e filosofi dell’antica Grecia ci hanno tramandato notizie riguardanti l’importanza della musica e danza nella civiltà egiziana. Secondo Platone gli antichi egizi studiavano fin dalla gioventù danza e musica e l’interesse per queste due arti era dovuto agli effetti benefici che queste avevano sul corpo e sull’anima di ogni individuo. Plutarco era convinto che il dio Thot avesse donato al popolo egizio la musica.

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Arte Egizia

18ma dinastia
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L'Egitto conobbe uno sviluppo culturale molto più lineare e continuo rispetto alle altre civiltà mediterranee, svoltosi senza rotture nette o bruschi mutamenti dalla fine del IV millennio a.C. al I secolo a.C. Quando, a partire dall’XI secolo a.C., diverse potenze straniere si avvicendarono nel controllo della regione, gli apporti delle culture esterne vennero assorbiti in misura ridotta e rielaborati senza tradire i caratteri fondamentali della civiltà egizia. L'arte in ogni sua espressione era principalmente al servizio del faraone, considerato un dio in terra, o destinata alla decorazione di edifici pubblici e religiosi. Fin dalle epoche più remote, la fede in una vita dopo la morte portò a seppellire i defunti con un corredo di beni materiali che assicurasse loro ogni agio anche nell'aldilà. I cicli naturali – le piene annuali del Nilo, il susseguirsi delle stagioni, l’alternarsi del giorno e della notte – venivano considerati espressione del volere degli dei (vedi Mitologia egizia); nel pensiero, nella morale e nella cultura era profondamente radicato un profondo rispetto per l'ordine e l'equilibrio. I cambiamenti e le innovazioni non erano incoraggiati; perciò anche lo stile e le convenzioni figurative dell'arte egizia, stabiliti agli albori di questa civiltà, rimasero pressoché inalterati per oltre tre millenni.

Arte nella preistoria egizia

I primi abitanti dell'area del Nilo si insediarono sui terrazzamenti creati dal fiume. Gli strumenti e i manufatti rinvenuti documentano l'evoluzione dallo stadio di cacciatori-raccoglitori a quello di agricoltori stanziali. Intorno al 4000 a.C., la civiltà egizia entrò nella sua prima fase di sviluppo, che viene fatta convenzionalmente terminare nel 3100 ca. a.C. Intorno a quella data, il paese, diviso in Alto Egitto a sud e Basso Egitto a nord, fu riunificato sotto la guida di potenti condottieri meridionali, che diedero inizio al periodo dinastico antico, conclusosi nel 2778 ca. a.C.

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Arte egizia nell'Antico Regno

Djdedefra IV din.
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L'Antico Regno, databile dalla III alla VI dinastia, occupò i cinque secoli compresi tra il 2778 ca. e il 2220 a.C. Nonostante la riunificazione politica fosse già compiuta nel 3100 ca. a.C., la divisione dell'Egitto in due parti distinte, a sud e a nord, rimase forte per tutto l’Antico Regno. Le tombe dei regnanti delle prime dinastie, costruite ad Abido e Saqqara, imitavano la struttura dei palazzi o dei templi; il gran numero di ceramiche e oggetti in pietra, in avorio e in osso intagliato che vi sono stati rinvenuti attestano l'elevato livello di sviluppo artistico e artigianale dell'Egitto dell'Antico Regno.

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Arte egizia del Medio Regno

Il cosiddetto "primo periodo intermedio" (dalla VII alla X dinastia) rappresentò un'epoca di generale confusione e anarchia; si tentò di tenere in vita le tradizioni artistiche dell'Antico Regno, ma, fino al momento in cui i potenti signori di Tebe riunirono nuovamente il paese, le manifestazioni del gusto estetico e decorativo non eguagliarono il vigore del periodo precedente. Mentuhotep II, faraone dell'XI dinastia che regnò dal 2061 al 2010 a.C., fu il primo sovrano del Medio Regno unito; promosse un nuovo stile nei monumenti funerari, in parte ispirato ai complessi piramidali dell’Antico Regno. Nella valle sulla riva sinistra del Nilo, a Tebe, fece costruire una serie di templi disposti lungo la strada lastricata che conduceva a un santuario; quest’ultimo era posto su una piattaforma scavata nel fianco della montagna e recava scolpita sui suoi muri l’immagine del faraone in compagnia degli dei.

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Arte egizia del Nuovo Regno

L’epoca della XIII dinastia fu caratterizzata dall’avvicendarsi di governanti deboli, che regnarono ciascuno per pochissimo tempo (se ne contano circa 50 nell'arco di centoventi anni). Durante il cosiddetto "secondo periodo intermedio" (dalla XIV alla XVII dinastia) il paese fu nuovamente diviso. Gli hyksos, invasori stranieri originari dell'Asia occidentale, penetrarono in Egitto e ne divennero i signori. A loro si deve l'introduzione nella regione di nuove conoscenze tecnologiche, grazie alle quali la civiltà egizia poté di lì a poco tornare a svolgere un ruolo dominante nel Mediterraneo orientale.

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