approfondimenti Antico Egitto Abbiamo raccolto in questa sezione argomenti di varia natura che non trovano classificazione nelle sezioni principali del sito (arte, cultura, religione, usanze, tradizioni, rituali e molto altro ancora). Chi fosse interessato a collaborare al sito con propri contributi non estiti a contattarmi. I contributi prodotti saranno ovviamente attribuiti all'autore con firma ed eventualmente link e indirizzo email.

Arte egizia nell'Epoca Tarda

Agli energici re della XVIII e XIX dinastia e ai primi faraoni della XX succedettero sovrani più deboli, ai quali sfuggì il controllo del paese. Ramesse III (che regnò dal 1197 al 1165 a.C.), l'ultimo potente faraone della XX dinastia, costruì sulla sponda occidentale del Nilo l'immenso tempio funerario di Medinet Habu, uno dei meglio conservati del periodo; vi era annesso un palazzo, che fu utilizzato dal faraone in vari momenti del suo regno. Sulle mura del tempio sono scolpite scene di battaglia ispirate alle campagne di guerra di Ramesse III, condotte contro invasori stranieri.

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Monoteismo e biblico e antico Egitto

La cultura dell'antico Egitto ebbe un ruolo primario nella storia intellettuale ebraica. E, più tardi, anche in quella occidentale. Se non altro perché — scrive Jan Assmann, professore emerito di egittologia all'Università di Heidelberg — il monoteismo biblico nacque in contrasto e in contrapposizione con il politeismo egiziano (e mesopotamico).

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Chi costruì le piramidi? parte 2

«Certo, che erano orgogliosi del proprio lavoro», commenta Hawass. «E le spiego la ragione: non si trattava soltanto di erigere la tomba del re. Si trattava, nientemeno, di costruire l'Egitto. Era un progetto di proporzioni nazionali, che coinvolgeva il popolo intero. E le persone che troviamo in queste tombe facevano parte di quel progetto nazionale», aggiunge l'archeologo, fissando gli occhi sulla tomba ai suoi piedi. «Molti di loro tagliavano, trasportavano, lucidavano le pietre».

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Chi costruì le piramidi? parte 1

Su una collina coperta di sabbia, oltre la periferia del Cairo, vicino alle grandi piramidi di Giza, l'egittologo Zahi Hawass si fa strada fra piccole tombe di pietra e fango. Alcune hanno la sagoma di un alveare; altre sono strutture rettangolari, scavate nelle pareti rocciose o costruite con blocchi di calcare, decorate da geroglifici; altre ancora sono poco più di piccoli cumuli di terra, tempestati di grosse schegge di granito e calcare conficcate in cima e sui lati.

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Astronomia egizia

L'astronomia egizia, confrontata con quella babilonese, appare fortemente arretrata. In realtà dall'Egitto ci è pervenuto un numero di testi astronomici molto minore di quello proveniente dalla Mesopotamia. Di fatto, a essere precisi, ci è giunto solo un tardo papiro (papiro Carlsberg 1) con la descrizione di fenomeni celesti piuttosto elementari, che oltretutto non sempre sono descritti in modo chiaramente comprensibile; soprattutto, a differenza della Mesopotamia, mancano gli elenchi di osservazioni (per es., delle eclissi) precisamente datati.

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Tecniche dell'Antico Egitto

Nella tecnica gli Egiziani antichi, benché forniti di strumenti e di macchine semplicissime e primitive, hanno raggiunto un altissimo grado di abilità e di risultati.
Senza conoscere l’acciaio, gli artigiani egiziani sono arrivati a saper lavorare le pietre più dure. Nell’età preistorica già venivano lavorati, per farne vasi, pietre come la diorite o il basalto: perfettamente lisci all’esterno e svuotati all’interno fino a raggiungere uno spessore incredibilmente sottile, i vasi erano ottenuti soltanto con strumenti di pietra, selce e smeriglio; l’uso della pietra dura per recipienti continuò anche in epoca protodinastica, poi si usò pietra più tenera come lo scisto e l’alabastro, lavorati con primitivi trapani di selce. Gli uomini preistorici sapevano lavorare la selce prodigiosamente bene, per armi e per ornamenti.

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La medicina dell’Antico Egitto

L’altro settore scientifico per il quale ci son giunti numerosi testi — ben studiati e ben pubblicati — è quello della medicina. La guarigione delle malattie è, in verità, strettamente collegata con il mondo della religione e della magia: si ha fede negli dèi guaritori (Imhotep, Amenhotep figlio di Hapu) e anche sovrani, in caso di malattia, ricorrono all’intervento soprannaturale: si pensi ad Amenhotep III che, ammalatosi, domanda al sovrano di Babilonia che gli venga inviata in Egitto la statua della dea Ishtar (come sappiamo dalla lettera che accompagnava l’invio della statua miracolosa). La mescolanza, nei testi «medici», di formule magiche e di ricette confermate nel loro potere dalla magia, è molto indicativa per comprendere come fosse ambiguo il confine tra medicina e magia.

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Le conoscenze matematiche nell'Antico Egitto

Per l’irrigazione dei campi e il sistema di canalizzazione, per le grandi costruzioni come le piramidi e i templi, per il trasporto dei blocchi dopo averli estratti dalle cave di pietra, per il taglio e il trasferimento, per l’erezione dei monolitici obelischi, insomma per l’attività architetturale e quelle connesse, gli Egiziani antichi hanno posseduto nozioni di geometria e di meccanica assai avanzate almeno sul piano pratico; per l’orientamento degli edifici, per il calcolo del tempo e delle stagioni hanno utilizzato nozioni di astronomia, basata sull’osservazione delle stelle (hanno stabilito 36 decani, le stelle fisse, per esempio), anche se, recentemente, è stata negata l’origine astronomica del calendario civile dell’Egitto antico.

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