Evergetismo privato - Ervegetismo 3

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E’ in quest’opera che si pongono i fondamenti per lo studio dell’evergetismo greco-romano, quegli stessi che saranno ripresi (e messi in discussione) da opere successive, prima fra tutte quella di Ph. Gauthier11; soprattutto, nell’opera di Veyne, si cerca di mettere a fuoco la personalità dell’euergétes e di definire gli ambiti in cui si realizza la sua azione, il suo rapporto con l’amministrazione e l’economia dello Stato.

Dallo studio di Veyne a quello successivo di Gauthier12, si comprende come l’evergetismo non sia un fenomeno unitario; esso si snoda attraverso una lenta evoluzione che parte dal V-IV sec. a.C. per giungere agli esiti del periodo ellenistico e poi romano, e si differenzia anche su base geografica, cioè a seconda del luogo in cui è praticato; pertanto, è possibile studiare l’evergetismo in maniera unitaria solo per tratti generali, ma poi è necessario tenere presente che ogni realtà politica, soprattutto nella fase ellenistica, ne aveva una propria forma.

Nelle sue prime fasi il fenomeno è diffuso solo presso le poleis greche, e il titolo di euergétes non è attribuito a tutti, ma solo a stranieri illustri che si sono distinti come prosseni13 o come benefattori nei confronti di una comunità straniera; in questo periodo i vari centri urbani vivono una fase di relativa prosperità, nella quale l’amministrazione della città riesce a sopperire ai bisogni dei cittadini e i cittadini stessi contribuiscono, attraverso la tassazione, alla gestione economica dello Stato.

2.2 – LE TRASFORMAZIONI NEL MONDO ELLENISTICO

A partire dal periodo ellenistico, con le conquiste macedoni e poi con la formazione dei regni ellenistici, la situazione cambia notevolmente: molti ordinamenti democratici decadono, ma soprattutto le poleis, come entità politiche indipendenti, si dissolvono a poco a poco; gli eventi storici e le difficoltà economiche pongono termine, anche se in maniera non proprio netta, alla fase nella quale tutta la comunità partecipava alla vita e alla gestione dello Stato ed esso poteva gestirsi in maniera autonoma.

E’ così che si affermano sempre di più personalità isolate - dotate di possibilità economiche, desiderio di mettere in evidenza, anche politicamente, la propria persona, e caratterizzate da una buona dose di spirito civico – le quali decidono di “fare del bene” alla propria comunità; a


11 Vd. soprattutto PH. GAUTHIER, “Les cités grècques et leurs bienfaiteurs”.
12 PH. GAUTHIER, op. cit.
13 Sono coloro che si occupavano di ricevere, ospitare e provvedere al sostentamento delle ambascerie provenienti dalle altre città.