Molti scrittori e filosofi dell’antica Grecia ci hanno tramandato notizie riguardanti l’importanza della musica e danza nella civiltà egiziana. Secondo Platone gli antichi egizi studiavano fin dalla gioventù danza e musica e l’interesse per queste due arti era dovuto agli effetti benefici che queste avevano sul corpo e sull’anima di ogni individuo. Plutarco era convinto che il dio Thot avesse donato al popolo egizio la musica.
Nel Museo Egizio di Torino sono conservati i resti di una raffigurazione parietale proveniente da una tomba tebana che rappresenta un banchetto nobiliare rallegrato da una ballerina e due suonatrici di arpa e liuto.
Una di queste dice: “Davanti a te ci sia musica e canto, gettati alle spalle crucci e pene e volgi l’animo alla gioia finchè si leverà il giorno in cui dovremo viaggiare verso quella terra che ama il silenzio..”
Nel nuovo regno questo strumento fu ulteriormente perfezionato vennero costruiti esemplari di magnifica fattura alti circa due metri con cinque corde che venivano suonate appoggiandole su una spalla.
Il Museo del Louvre conserva un’arpa angolare risalente all’epoca tarda con la singolare lavorazione del legno rivestito in cuoio verde.
Il sistro suonato dalle sacerdotesse durante le cerimonie religiose veniva chiamato “sekhem”, mentre il sitro “sesheshet” prodotto con materiali preziosi era un semplice oggetto di culto simbolico.
Frequenti raffigurazioni tombali riportano immagini di ballerini ed acrobati che piegavano i loro corpi durante le esibizioni di danza che accompagnavano le processioni religiose o allietavano i banchetti reali. I ballerini si esibivano in coppia o in gruppi più o meno numerosi, la danza era un divertimento indispensabile per rallegrare i banchetti reali ed era considerata l’espressione naturale della gioia. La tomba di Tebe appartenuta a Kheruef, scriba reale sotto Amenhotep III, contiene una pittura che rappresenta il giubileo reale, durante la cerimonia sono raffigurati trenta danzatori che eseguono una complessa coreografia.
La “danza degli specchi” era un ballo che vedeva un gruppo di giovani donne muovere armoniosi passi, le fanciulle erano vestite con lunghi abiti bianchi, gioielli multicolore e un’acconciatura formata da lunghe trecce che terminavano con dischi di metallo colorato, in mano le donne tenevano degli specchi con manici decorati con immagini della dea Hathor.
Le danze facevano parte anche delle cerimonie religiose, nel medio regno alcune celebrazioni funebri erano accompagnate dai “Muu” degli attori / danzatori che accompagnavano i defunti fino all’ingresso della necropoli. In seguito ai frequenti contatti dell'Egitto con il vicino oriente la musica e la danza subirono le influenze asiatiche, la danza diventò più sensuale e i movimenti si fecero più flessuosi ed aggraziati, le lunghe vesti delle ballerine si trasformarono in abiti succinti, spesso ridotti a corti e trasparenti gonnelline.
Articolo a cura di Silvia B.