Akhenaton e Nefertiti

Ameofi IV, subito dopo essere salito al trono, assunse il nome di Akhenaton e iniziò la sua riforma religiosa che costituì la prima forma di monoteismo della storia. Tale riforma tramontò rapidamente dopo la sua morte, ma darà i suoi frutti 13 secoli dopo. Venne introdotto il culto del dio solare, l'Aton [ATON - Divinità Egizia], in cui il faraone vi profuse tutte le sue inesauribili energie anche a discapito degli affari di stato. La nuova religione (che comunque riprendeva simboli e idee dell'antico regno), soppiantava tutte le altre divinità egiziane con il culto di Aton, e valse ad Akhenaton il marchio di eretico.

Per diffondere il nuovo credo diede libero sfogo al suo zelo iconoclasta facendo distruggere le rappresentazioni delle altre divinità, scarpellanondone perfino i nomi. Scelse una nuova località dove diede ordine di erigere la nuova capitale dell'Egitto : Akhetaton (l'Orizzonte di Aton) che soppiantò temporaneamente Tebe. Dopo la sua morte il suo sigillo venne cancellato da tutti gli edifici  e il suo nome maledetto. La stessa sorte toccò alla moglie: la famosa Nefertiti.

L'amore per gli animali, per gli uomini, (e per le belle donne come Nefertiti, bisogna aggiungere..) per le piccole cose hanno inspirato ad Akhenaton il famoso Inno all'Aton che è tra le cose più belle della letteratura egizia.  Il Faraone non è mai  raffigurato mentre combatte, caccia, ma solo in scene di intimità domestica. Il culto dell'Aton modificò lo stile artistico: lo stile di Amarna [vedi la pagina su Tell el-Amarna] (dal nome dell'attuale Tel El Armana) è riconoscibilissimo e improntato al realismo. Akenaton viene rappresentato con tutti i suoi difetti fisici: spalle strette, collo esile, ventre prominente ecc.

Il Faraone morì intorno al 1334 a.C. Nella sua tomba, anche se sigillata, non fu trovata traccia della sua mummia che forse fu portata in un nascondiglio più sicuro dai suoi adepti o forse data in pasto ai cani.

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