Alessandria d'Egitto

Alessandria (Egitto) (arabo Al-Iskandar?ya), città dell'Egitto settentrionale, situata presso il delta del fiume Nilo, sul tratto litoraneo che separa la laguna di Maryût dal mar Mediterraneo. Principale centro portuale egiziano (vi transita oltre l'80% delle importazioni ed esportazioni del paese), e terzo per importanza nel Mediterraneo dopo Genova e Marsiglia, la città è un rilevante polo commerciale, finanziario e industriale.

Il moderno centro urbano si è sviluppato attorno all’isola di Faro, unita alla terraferma fin dall’antichità tramite un molo, e dispone di due porti, anch’essi di antichissima origine: l’Eunostos, a ovest, utilizzato come porto commerciale; e il Porto Grande, a est, oggi destinato alle attività turistiche. Tra le attività industriali, grande rilievo ha il settore tessile (cotone, lana), a cui fanno seguito la raffinazione del petrolio, la cantieristica navale e l’industria alimentare. Negli ultimi decenni, grazie anche alla ricca storia cittadina e al clima, il settore turistico è andato assumendo un’importanza crescente. La città è anche sede universitaria.

Oggi Alessandria include l'isola di Faro e la zona della terraferma a sud del Porto Grande. La città moderna, che occupa la penisola, ha una struttura urbanistica tipicamente araba; il quartiere europeo si è invece sviluppato sulla terraferma.

Alessandria fu una delle più importanti e splendide città del mondo antico. Fondata nel 332 a.C. da Alessandro Magno, da cui deriva il nome, fu sede reale e ospitava magnifici palazzi e giardini. Tolomeo II fece realizzare il Faro, una delle sette meraviglie del mondo, posto sull'isola omonima, che venne collegata alla terraferma da un possente molo (lungo circa 1,6 km), detto Eptastadion ("sette volte 201 m"); questo separava il Porto Grande, a oriente, dal Porto Occidentale (o Eunostos), più piccolo, collegato con un canale alla laguna di Maryût (lago Mareotide) e a un ramo del Nilo. Allo stesso sovrano si devono il complesso del Museo e della Biblioteca che divennero i principali centri di cultura dell'età ellenistica. Tolomeo III fece costruire il grande Serapeion, santuario della divinità egizia Serapide, posto su una collina a sud-ovest della città.

La celeberrima Biblioteca, con i suoi 500.000 volumi, costituiva la maggiore collezione di libri del mondo antico, un patrimonio che andò purtroppo disperso nel corso dei secoli. Per iniziativa dell’UNESCO, tra il 1988 e il 2002, sul sito dell'antica Biblioteca andata distrutta, di fronte al leggendario Faro, è stata eretta la nuova Bibliotheca Alexandrina. L'imponente edificio, che si estende su un'area di circa 80.000 m², è destinato a diventare il principale centro internazionale di studi e di ricerca del Medio Oriente.

La città antica aveva una superficie di 6,4 km² e una struttura a griglia ortogonale, con le vie principali affiancate da colonne. I quartieri principali erano Rachotis, a ovest, e Bruchium, a nord-est, la zona più elegante, a nord della quale si trovava il complesso dei palazzi reali, che occupava un'area molto vasta. Probabilmente nei pressi si trovava la necropoli reale, non ancora identificata, comprendente la tomba di Alessandro Magno (Soma), lo Ptolemaion, cioè il mausoleo dei primi sovrani greci, e le tombe dei successori, fino al sepolcro fatto erigere da Antonio e Cleopatra.

La storia di Alessandria d'Egitto

Subito dopo la sua fondazione, Alessandria, abitata principalmente da greci, ebrei ed egiziani, contava 300.000 abitanti, esclusi gli schiavi e gli stranieri. Il quartiere nordoccidentale era occupato dagli ebrei. Qui essi vennero a contatto con la cultura greca, destinata ad avere una profonda influenza sul pensiero religioso; vi fu eseguita la traduzione greca dell'Antico Testamento, detta Bibbia dei Settanta.

Dopo la sconfitta di Cleopatra nella battaglia di Azio (31 a.C.), la città, insieme a tutto l'Egitto, passò fra le proprietà personali di Ottaviano e poi degli imperatori romani, e fu governata da un prefetto. La posizione privilegiata ne faceva il centro dei commerci tra Oriente e Occidente ma, nonostante ciò, la sua prosperità andò declinando. Una rivolta degli ebrei nel 116 d.C. portò al loro annientamento e alla distruzione di buona parte della città, che Adriano fece ricostruire.

Nel 215 l'imperatore Caracalla ordinò il massacro di tutti gli abitanti maschi per motivi tuttora oscuri, forse per una sedizione. L'ascesa di Costantinopoli (Vedi Bisanzio) eclissò ulteriormente la metropoli egiziana che, conquistata dopo un assedio, venne praticamente distrutta dai musulmani del generale Amr ibn al-As nel 638 e nel 642. L'ulteriore declino coincise con l'affermarsi dell'importanza del Cairo subito dopo il 968 e con l'apertura della rotta marittima per l'India, nel XV secolo. Alessandria, ridotta a un piccolo insediamento, fu occupata dalle forze di Napoleone dal 1798 al 1801. Dopo l'allontanamento dei francesi, sotto il dominio del viceré Muhammad Alì iniziò per la città una nuova ripresa, che portò a una rapida crescita, esattamente sull'area della città precedente; ciò causò l’estrema difficoltà di indagare archeologicamente la città antica, sulla quale tuttora si possiedono scarse informazioni.

Abitanti: 3.328.000 (1998).