
L'articolo riportato è di Rainer Stadelmann, tratto da Egitto, terra dei Faraoni - ed Koneman.
Con i suoi 73,50 metri di lunghezza e gli oltre 20 metri di altezza, la Grande Sfinge è la statua più enorme che sia mai stata realizzata (secondo me ci sono delle statue di Buddha ben più grandi n.d.r.).
Una singolare, piccola stele di epoca ramesside eretta per “un eccellente scriba quale fu Montu-her”, mostra la più antica rappresentazione di entrambe le piramidi di Cheope e di Chefren con la Grande Sfinge posta correttamente davanti a quella di Cheope. La Sfinge fu eretta certamente nell'area della cava dalla quale fu estratto il materiale per costruire la piramide di Cheope. Questa circostanza non prova tuttavia in modo inequivocabile che la Sfinge fosse stata voluta da Cheope.
Solo alcune considerazioni generali e l'analisi dei criteri stilistici consentono un passo avanti. Dopo Snefru a Dhashur, fu Cheope a Giza a pianificare e portare a termine le opere più colossali. Le sue piramidi, i suoi templi e persino le sue statue, come dimostrano i frammenti pervenuti, sono allo stesso tempo innovativi e sublimi. Egli fu il grande creatore, il dio solare, e i suoi figli lo imitarono. È quindi il candidato più ovvio al ruolo eli “inventore” della Sfinge. La disposizione dell'intero complesso pare peraltro confermare questa ipotesi.
Anche gli elementi stilistici paiono rinviare inequivocabilmente a Cheope. La forma del volto della Sfinge è larga, quasi quadrata. Chefren invece aveva un viso molto più allungato, sottile, con il mento aguzzo. La Sfinge indossa ancora il tipo più antico di copricapo nemes, interamente plissettato (molto simile a quello che appare sulla testa frammentaria di una statua di Cheope oggi conservata al Metropolitan Museum) e ancora privo della fascia frontale con la piega in rilievo tipica a partire dal regno di Djedefra. D'altra parte sotto Chefren solo le bande laterali del nemes, e non la cuffia, erano plissettate. Le bande laterali del nemes della Sfinge sono profondamente scavate, contrariamente a quelle di Chefren; inoltre sotto Chefren le estremità delle bande sono ripiegate e non dritte come nel nemes della Sfinge. L'ureo emerge dal bordo inferiore del copricapo e, contrariamente a quelli dei nemes di Chefren e Micerino, presenta dettagli naturalistici del collo e le squame della testa. Le arcate sopraccigliari della Sfinge sono molto sporgenti, le sopracciglia scendono verso le tempie. Gli occhi sono profondi, dai contorni ben modellati; sono grandi e sgranati e sono uno degli elementi che rende il volto così maestoso. Gli occhi così aperti sono tipici delle cosiddette “teste di riserva” del tempo di Cheope. Anche le orecchie della Sfinge presentano significative differenze con la statua di Chefren: esse infatti sono spesse e decisamente a sventola, mentre quelle di Chefren sono più allungate e attaccate alle tempie.
Un altro elemento iconografico decisivo per 1'attribuzione è l'assenza di barba, di cui non v'è traccia sul mento della Sfinge. La barba divina è stata aggiunta solo nel corso del Nuovo Regno ed era collegata al petto con un plinto decorato con una figura reale della XVIII dinastia. D'altra parte la statuetta in avorio di Cheope, nonché le teste conservate a Brooklyn (46.167) e a Berlino (14396) – considerate suoi ritratti – sono prive di barba, mentre tutte le statue e i bassorilievi che raffigurano i suoi successori della IV dinastia – Djedefra, Chefren e Micerino – esibiscono la barba cerimoniale. Tutto concorre a considerare la Grande Sfinge, così come già la Grande Piramide, come autentiche creazioni di Cheope.