La pianta di Alessandria d'Egitto - Allineamento

Tesori sommersi ad Alessandria
Tesori sommersi ad Alessandria
La pianta di Alessandria d'Egitto sarebbe stata progettata in modo da allineare la sua strada principale con la posizione del sole all'alba del giorno della nascita di Alessandro Magno. La costruzione nel 331 a.C. della città sede del mitico Faro e della Biblioteca più grande dell'antichità sarebbe quindi iniziata per celebrare la potenza e la natura divina del suo fondatore, non per scelta politico - strategica. L'intuizione, pubblicata nel numero di novembre dell'Oxford Journal of Archeology in un articolo di Luisa Ferro e Giulio Magli del Politecnico di Milano, getta una luce nuova sullo studio delle città greche post alessandrine e di numerosi siti romani in Italia la cui costruzione obbedirebbe a logiche simboliche, più che meramente ingegneristiche.

"Gli astronomi al servizio di Alessandro misurarono la posizione del sole il giorno della sua nascita e orientarono su di essa l'asse principale della città - spiega il prof. Magli - il fenomeno e' visibile ancora oggi.

Inoltre, lungo lo stesso allineamento sorgeva la "stella dei re", Regolo, della costellazione del Leone. Quest'ultimo allineamento oggi però non ha piu' luogo a causa della modifica dell'asse terrestre.

Da molto tempo si sospetta che la fondazione di nuove città nel mondo antico avesse aspetti simbolici legati all'astronomia. Quello di Alessandria è però il primo caso in cui questi legami sembrano provati al di là di ogni ragionevole dubbio.

Lo studio potrebbe anche portare alla soluzione di uno degli enigmi che appassionano gli archeologi di tutto il mondo: l'esatta collocazione della tomba di Alessandro Magno, che forse si trova proprio ad Alessandria.

Lo studio rafforza infatti i legami tra il fondatore e la città simbolo del suo regno (il grande condottiero fondò molte altre città ma nessuna ebbe la fortuna e la gloria di Alessandria d'Egitto): la sua tomba potrebbe trovarsi in una posizione significativa anche dal punto di vista astronomico.


La ricerca della tomba di Alessandro Magno seppellito dal suo generale Tolomeo, è uno dei sogni degli archeologi. Forse un passo in questa direzione si è compiuto con il risultato di un’indagine che ha portato a svelare uno dei tanti segreti nascosti nella più celebre città fondata da Alessandro, Alessandria d’Egitto, appunto. La pianta della città sarebbe nata con una logica simbolica e la sua strada principale sarebbe stata allineata secondo la posizione del Sole all’alba nel giorno che segna la nascita di Alessandro il 20 luglio 356 avanti Cristo.

ALESSANDRIA - A questa conclusione è giunto lo studio di Giulio Magli e Luisa Ferro del Politecnico di Milano pubblicato sull’Oxford Journal of Archeology di novembre. La costruzione dell’insediamento iniziava nel 331 a. C. e poi la città sarebbe diventata famosa soprattutto per il faro gigantesco e la biblioteca più grande dell’antichità, due opere che magnificavano la potenza del suo fondatore. Ma anche la sua natura divina.

ALLINEAMENTO - «Il fenomeno dell’allineamento è visibile ancora oggi», spiega Magli,«e sullo stesso nell’antichità sorgeva anche la stella Regolo nella costellazione del Leone e nota come la stella dei re già mille anni prima da parte di assiri e babilonesi. Ora questo riferimento è scomparso a causa dello spostamento dell’asse terrestre». Al risultato si è giunti anche grazie a una lunga missione di studio condotta ad Alessandria a cui ha partecipato Luisa Ferro. Diverse, tuttavia, sono le conclusioni. La prima è che un significato simbolico accompagnasse spesso la fondazione delle città nell’antichità, come diversi ricercatori sostenevano; la seconda è che la stessa tomba del fondatore sia collocata secondo un particolare orientamento astronomico e in questa direzione ora si cercherà conferma.

Giovanni Caprara - Corriere della Sera

Quando tra il 332 e il 331 vennero poste le fondazioni di Alessandria d’Egitto lungo le coste del Mediterraneo, nel mettere in pratica le elevatissime competenze che gli antichi già possedevano nel campo ingegneristico, non ci si dimenticò di rendere omaggio al più potente Conquistatore dell’epoca, colui che volle che la città sorgesse: per tale ragione, si attinse alle profonde conoscenze astronomiche, parte fondamentale della vita di moltissime popolazioni anche precedenti ai greci, per orientare l’asse della città in modo da segnare, ogni anno, il giorno del compleanno di Alessandro Magno.

Una logica simbolica già riscontrata negli anni dagli studiosi in diverse strutture, sacre e non, dell’antichità (nonostante le trasformazioni che, molto spesso, gli edifici stessi hanno subito) e che si allinea perfettamente con quelle che erano le consuetudini di epoche remote in cui i confini della sacralità erano senza dubbio meno netti e distinti, rispetto a quella che è la nostra percezione attuale. Secondo i più speranzosi, le osservazioni della struttura della città di Alessandria potrebbero costituire una traccia fondamentale per la ricerca di un “tesoro” di cui gli archeologi sono “a caccia” da secoli: la tomba del condottiero macedone.

Uno studio recentemente pubblicato dall’Oxford Journal of Archaeology opera di Guido Magli e Luisa Ferro del Politecnico di Milano rivelerebbe infatti come gli elementi urbanistici principali originari testimonierebbero la scelta di edificare senza dimenticare assolutamente i criteri formali legati alla celebrazione e alla magnificazione del fondatore. E così, allo stesso modo del nome, anche la struttura di Alessandria doveva irradiare tutta la potenza di Alessandro: del resto, così andarono realmente le cose, se si pensa che proprio lì si erse dall’isolotto di Pharos quel faro che sarebbe stata una delle sette meraviglie del mondo antico, costruito tra il 300 e il 280 a. C. e che illuminò i mari e il porto fino al XIV secolo, quando fu distrutto dai terremoti. La stessa Alessandria fu un polo culturale di fondamentale importanza, soprattutto per la conservazione del patrimonio culturale della classicità greca, con la sua celeberrima Biblioteca che, costruita intorno al III secolo a. C., fu la più ricca del mondo antico.

Osservando l’impianto urbanistico, i due studiosi avrebbero notato come l’asse longitudinale principale lungo il quale si sviluppa la griglia ortogonale, la “Via Canopica”, sarebbe orientato in modo da essere allineato con la posizione del Sole nell’alba di un giorno specifico: quello della nascita di Alessandro Magno, il 20 luglio. Il fenomeno sarebbe a tutt’oggi riscontrabile, con uno slittamento di qualche giorno, mentre non può dirsi lo stesso per la Stella Regolo la quale all’epoca era anch’essa posizionata lungo il medesimo allineamento e diveniva visibile dopo un periodo di congiunzione con il sole intorno alla stessa data del 20 luglio: l’orbita terrestre “non perfetta” ha modificato lievemente ciò che venne disposto per la costruzione della città.

Cionondimeno, la simbologia legata al Sole e alla Stella Regolo (la più brillante della costellazione del Leone e, in virtù di ciò nell’antichità associata al potere regale) ha certamente contribuito a rendere ricca e prospera la città di Alessandria, come senza dubbio era nelle intenzioni del fondatore: e questo, pur senza conoscere nel dettaglio le raffinatezze legate alla planimetria urbana e ai suoi rapporti con l’astronomia, era già noto a coloro i quali sanno quanto prestigio e quanta importanza ebbe nell’antichità, e per secoli, questo centro affacciato sul Mediterraneo.