Egitto 2/1/2011: Violenti scontri al Cairo tra oppositori e simpatizzanti del regime di Mubarack. L'esercito per ora non interviene.
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I simpatizzanti di Mubarak (molti appartenenti alla polizia), asseragliati sui tetti di alcuni edifici nella zona del Museo, lanciano pietre, tegole e mattoni sui manifestanti. L'esercito si limita a sorvolare la zona con gli elicotteri.
Israele ha fatto pervenire un messaggio confidenziale agli Stati Uniti e ad alcuni paesi europei, chiedendo loro di sostenere il regime autoritario del presidente Hosni Mubarak e il suo governo, duramente contestati da un vasto movimento di piazza. Secondo quanto riferito dal quotidiano Haaretz, in questo messaggio i responsabili israeliani sottolineano che è «interesse dell'Occidente» e di «tutto il Medio Oriente mantenere la stabilità del regime in Egitto». «Occorre di conseguenza mettere un freno alle critiche pubbliche contro il presidente Hosni Mubarak», si sottolinea nel messaggio inviato dalle autorità israeliane alla fine della scorsa settimana.
L'occasione è storica: spezzare nel più strategico paese arabo il circolo vizioso di miseria, frustrazione, regimi di polizia e terrorismo - spesso alimentato dai regimi stessi per ottenere soldi e status dall'Occidente - che destabilizza Nordafrica e Vicino Oriente fino al Golfo e oltre. Il successo della rivoluzione avvierebbe la transizione a un Egitto "normale", con un potere politico legittimato dal popolo.
Egitto, IL CAIRO - Scaduto il coprifuoco, centinaia di dimostranti tornano a urlare slogan contro il presidente. La polizia spara per impedire l'afflusso in piazza Tahir. Le violenze si sarebbero ripetute anche nella notte, tra raduni di giovani, lacrimogeni e saccheggi. Al Jazeera mostra immagini della folla che fraternizza con i militari.
La rivolta contro il regime di Mubarak si estende sempre più e sta diventando una vera e propria rivoluzione per la libertà. Completo blackout di Internet, e telefonia: le comunicazioni sono state completamente bloccate dal regime. E' possibiel seguire gli avvenimenti con Al Jazeera la tv araba in lingua inglese che segue in diretta tutti gli avvenimenti al Cairo. Coprifuoco nella capitale, Alessandria e Suez. Fermato ElBaradei, oscurata la Rete. Arrivano i carrarmati.
Che possa toccare anche a loro? Da parecchi giorni gli inossidabili "presidenti quasi a vita" di diversi paesi arabi non dormono sonni tranquilli. Dalle loro poltrone hanno visto il mondo cambiare. Usciti vittoriosi da elezioni con percentuali bulgare, hanno resistito a tutto e a tutti. L'onda della rivolta dei gelsomini rischia ora di crea loro problemi seri. Dalla Tunisia, allo Yemen, passando per Algeria ed Egitto, decine di migliaia di dimostranti sono scesi in piazza. Al grido "Vogliamo la nostra Tunisia" chiedono generi alimentari a prezzi più accessibili, riforme democratiche, lavoro per tutti, libertà. Ma prima di tutto esigono che i loro longevi capi di stato seguano l'esempio dell'ex presidente tunisino Ben Ali: l'esilio.
Scontri sbirri-manifestanti al Cairo - Battaglia in piazza Tahrir: la sbrirraglia è stata costretta a ritirarsi. Twitter e Facebook bloccati. Feriti tra i manifestanti e tra gli agenti, arrestati alcuni dimostranti. Battaglia in piazza Tahrir: le forze di sicurezza, sono state costrette a ritirarsi. Twitter e Facebook bloccati
Migliaia di egiziani sono scesi in piazza: assaltata anche la sede del museo egizio - IL CAIRO: si sono fatti più violenti gli scontri a piazza Taharir, nel centro del Cairo. I manifestanti hanno attaccato la polizia con un fitto lancio di sassi. Le forze di sicurezza sono state costrette a ritirarsi dalla piazza malgrado il fitto lancio di lacrimogeni e l’impiego di blindati e idranti.