Miti e divinità egizie

ATON - Divinità Egizia

Aton designa il disco solare. Il termine aton appare già nel Medio Impero egizio e, in una iscrizione dell’epoca di Horemheb, definisce « il Corpo visibile di Ra »: si tratta cioè del disco solare fisicamente inteso. Divenne oggetto di un culto esaltato da parte del Faraone eretico Amenhotep IV il quale modificò il proprio nome in Akhenaton e trasferì la capitale dello stato da Tebe ad una località nei pressi della odierna Tel el Amarna, cui dette il nome di Akhet-Aton.

Aton

Perseguitò violentemente il culto e il clero di Amon [AMON - Divinità Egizia], chiudendone i templi e facendo cancellare dalle iscrizioni il nome del dio. Il culto di Aton sussisteva, in forma ridotta, già all’epoca di Amenhotep III, ma fu necessaria una personalità animata da alto fanatismo, come quella di Akhenaton, per imporre tale culto come religione di stato.

Caratteristica essenziale del nuovo « credo » è l’assenza di qualsiasi metafisica e di ogni problema escatologico. Tutto si riduce ad un naturismo che ha per epicentro il disco solare, Aton, fonte e sostentamento della vita fisica. In onore di Aton il re scismatico compose un bellissimo inno paragonato per il lirismo al « Cantico delle Creature » di S. Francesco e che ha punti di contatto col salmo ebraico CIV.

Esso descrive la bel lezza del sole durante il giorno e la gioia che arreca ai cuori, in contrasto ai terrori della notte. Viene esaltato poi il suo aspetto di creatore fisico degli uomini e degli animali, terminando con la « rivelazione » fatta al re della sua verità.

Ripudiando l’antica concezione faraonica che faceva del sovrano un riflesso terrestre del dio solare Horo, Akhenaton si dichiara « Profeta del Sole vivente ». Indubbiamente un notevole peso sul carattere di Akhenaton venne esercitato dalla potente personalità di sua madre, la regina Tu, di origine non egiziana e nelle cui vene, con tutta probabilità, scorreva sangue semitico. Questo fatto può in parte spiegare il favore accordato al culto di Aton da parte dei semiti nella città di Patamos (la biblica Pithom).

Akhenaton è considerato l’instauratore del monoteismo in Egitto, ma si tratta di una opinione esatta (cfr. « monoteismo »). Inoltre l’accento della religione atoniana è sul sole fisico mentre ogni problema relativo all’oltretomba, ne è escluso.

Invece di usare l’antica formula « volare al cielo » per designare l’atto della morte, Akhenaton parla semplicemente di « interramento ». Nella sostanza, quindi, si tratta di una sublimazione del materialismo. La figura del disco solare è riprodotta in atto di benedire la famiglia reale, protendendo i raggi a guisa di braccia munite di mani. Va precisato che tale simbolo, considerato creazione originale di Akhenaton, preesisteva, come dimostrato dalla ricerca archeologica.

Negli scavi presso Giza [Giza], Selim Hassan rinvenne una stele dell’epoca di Amenhotep II, in cui era raffigurato il disco solare in atto di proteggere con le braccia il cartello faraonico. Notevole e assolutamente originale, invece, fu l’influenza esercitata da Akhenaton nel campo delle arti ove, infrangendo il canone tradizionale, impose un assoluto realismo concentrato soprattutto sulla figura del sovrano e sugli altri membri della famiglia reale.

Lo scisma di Aton si spense alla morte del sovrano e il clero di Amon, che aveva continuato segretamente ad esistere, risorse trionfalmente anche per l’attaccamento del popolo alla religione tradizionale. E il sacerdozio tebano, dopo aver martellato le iscrizioni atoniane, rivolgendosi ad Amon innalzò un canto di vittoria: « Guai a chi ti tocca! La tua città sussiste, ma chi osò toccarti è abbattuto... Il sole di colui che non ti conobbe è tramontato, ma chi ti conosce risplende. Il santuario di colui che ti lese giace nelle tenebre, mentre tutta la terra è in luce ».

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