La città perduta dei costruttori di piramidi
Quando il faraone Cheope salì sul trono dell’Egitto, immediatamente cominciò a commettere ogni genere di malvagità. Chiuse i templi e impedì al suo popolo di recare offerte agli dei. Al contrario, costrinse tutti i suoi sudditi, senza eccezione alcuna, a lavorare duramente per lui. Alcuni dovevano trascinare grossi blocchi di pietra dalle cave fin sulla riva del Nilo. Altri poi si dovevano prendere cura di quegli stessi blocchi non appena erano stati trasportati con le chiatte sull’altra sponda del fiume e trascinarli sull’altura prescelta.
Il cammino Egizio verso la civiltà
L'evoluzione culturale e le condizioni geografico-ambientali sono fattori strettamente interdipendenti e l'Egitto illustra in modo esemplare questo reciproco legame. La valle del Nilo è un'oasi fluviale situata tra due deserti: a ovest si apre la vasta distesa del Sahara, a est frastagliate cime montuose separano l'Egitto dal Mar Rosso. Solo a nord-est uno stretto varco, attraverso la costa settentrionale del Sinai, permette il passaggio verso la Palestina e l'Asia anteriore.
La preistoria egizia
Le aree pianeggianti, dal suolo fertile e ricche di risorse naturali grazie alle inondazioni annuali del fiume, favorirono il concentrarsi degli insediamenti umani nella valle del Nilo, delimitata sia a est sia a ovest dal deserto, che la protesse per lungo tempo dalle invasioni. Sappiamo, da ritrovamenti archeologici, che già nel Paleolitico vi erano insediamenti lungo la valle del Nilo e che dall'età del Bronzo (che ebbe inizio nella regione attorno al 4000 a.C.) fino agli inizi dell'Antico Regno le popolazioni indigene cominciarono a espandersi e a fondare piccoli villaggi.
Periodo arcaico o dinastico antico (3100-2778 CA. A.C.)
Nel tardo periodo Gerziano (3100 ca. a.C.) si erano costituiti due regni, uno nell'Alto Egitto, che aveva come capitale la città di Hieraconpolis (attuale El-Kôm el-Ahmar), l’altro nel Basso Egitto. L'unificazione del paese sarebbe avvenuta, secondo la tradizione, intorno al 3100 a.C. per opera di Menes, re dell'Alto Egitto che avrebbe occupato il Nord, attratto anche dalla maggiore fertilità del suolo.
Antico Regno (2778-2220 CA. A.C.)
L'Antico Regno della storia egizia comprende cinque secoli, durante i quali si succedettero quattro dinastie (dalla III alla VI). La capitale venne trasferita a Menfi (da cui la denominazione anche di regno menfita), città fondata a Sud del delta già nel periodo arcaico precedente. Si perfezionò anche l'organizzazione dello stato: i faraoni riuscirono a sottrarsi all'eccessiva dipendenza dal clero di Eliopoli (città dove vi era il santuario federale dei popoli d'Egitto) affidando al sacerdote più importante l'incarico di visir (primo collaboratore del faraone).
Il primo periodo intermedio (2220-2065 A.C.)
Con la VII dinastia ebbe inizio il primo periodo intermedio, segnato da continue lotte interne. Le vicende della VII dinastia, così come quelle della successiva (VIII dinastia), sono relativamente oscure: entrambe le dinastie ebbero la propria sede a Menfi e regnarono complessivamente per soli venticinque anni, durante i quali i governatori, dato il progressivo indebolimento del potere centrale, acquisirono il pieno controllo dei propri distretti e ottennero dai faraoni la trasmissione ereditaria delle cariche.
Il medio regno (2061-1785 A.C.)
Sebbene il Medio Regno della storia egizia sia generalmente ritenuto comprensivo dell'intera XI dinastia, esso iniziò in realtà con la riunificazione del paese operata da Mentuhotep II, che regnò dal 2061 al 2010 ca. a.C. Nonostante alcune ribellioni, il sovrano riuscì a mantenere saldo il controllo sul regno, anche a seguito della sostituzione di numerosi governatori e del trasferimento della capitale a Tebe; il faraone fece costruire il proprio monumento funerario a Deir el-Bahari.